Dopo la splendida raccolta uscita nell’autunno
2015 (Anthology 2005-2015), ritorna con un altrettanto profondo, intenso, denso,
magico, oscuro, intrigante e nerissimo album uno dei nomi più interessanti
della scena sad-core / apocaliptic folk europea, nato in Lussemburgo ma con le
radici ben piantate in Germania, ecco il nuovo album di JeROME Reuter.
ROME
The Hyperion Machine
IN USCITA IN ITALIA IL 26/8
SU TRISOL (DE) / AUDIOGLOBE
In streaming gratuito
esclusivo con
Le buone storie hanno sempre un poco
di preamboli. Buoni album anche, perché devono raccontano una (buona) storia.
Ecco perché, di tanto in tanto nel mondo della musica standardizzata, appare un
album la cui storia è iniziata ancor prima della prima nota. Questo è sicuramente il caso del nuovo lavoro
del progetto lussemburghese ROME che
fa capo a JeROME Reuter.
Anche il titolo, “The Hyperion Machine”, si lascia attraversare tutta una gamma di
associazioni. Questa catena si estende dall'antichità greca tramite il poeta Friedrich Hölderlin, il drammaturgo Heiner Müller e fino agli Einstürzende
Neubauten.
Facendo play inizia un percorso, un
flusso di suoni e parole, che contrastano tra loro e si accompagnano che
possono sembrare eterni come veloci quanto un battito di ciglia. Questo nuovo
lavoro di ROME è sfaccettato,
stratificato, imponente, epico e si rivela nella sua forza assoluta con lo
scorrere, ad ogni secondo che passa.
Nella sua forza narrativa, “The Hyperion Machine” sembra quasi un
audio-book. Eppure, la musica si alza da sola. Tuttavia, ogni volta che
l'ascoltatore pone la questione del significato, un nuovo mondo appare davanti
a lui. Non ci sono limiti o istruzioni di ascolto per le canzoni. Le canzoni di
“Hyperon Machine” faranno da sole, la magia avvolgerà chi
ascolta, mentre i pensieri inizieranno ad aggrovigliarsi nella testa lasciando
il passo solo alle domande che però portano solo ad altre domande. Come se la
conoscenza di oggi dovesse essere obsoleta già domani, perché le risposte
semplici sono solo per populisti e demagoghi.
La forza sottile con cui Jerome Reuter ci racconta le sue storie
sostituisce tutte le epoche e le categorie. Non c'è niente che non è consentito
in questo lavoro: rock, jazz, elementi verbali classici e parlati si uniscono
per raccontare una storia in 3D, che non solo penetra nelle orecchie di chi
ascolta ma anzi integra il pensiero.
I soggetti letterari e filosofici
sono altrettanto diversi come le influenze musicali. L'album contiene canzoni con
il classico marchio di fabbrica ROME,
una miscela di Dark Folk (“The Secret Germany”, “Celine In Jerusalem”) e
Post-industrial-wave (“Transference”, “Skirmishes For Diotima”). Inoltre, i fan
scandinavi saranno felici di scoprire che l'album contiene anche un duetto (“Stillwell”)
con il leggendario cantante e amico svedese Thåström.
In molti modi, “The Hyperion Machine”
è un disco del tutto normale, eppure è molto più di questo. Questo disco è una
cornucopia d’interpretazioni concrete e nozionistiche; il commento sensuale
sulle origini del presente, al di là del qui e ora.
Promozione ed informazioni per media:
Ja.La Media
Activities S.r.l.
jarno@jalamediaactivities.com+39.3394355906
vale@jalamediaactivities.com +39.3472249414
Nessun commento:
Posta un commento