FEDERICO ALBANESE
“BY THE DEEP SEA”
è il nuovo album del raffinato e minimalista compositore italiano,
tra i migliori esempi di modern neo-classica,
in uscita il 23 febbraio 2018 per Neue Meister/Berlin Classics
Sognante, evocativo e malinconico, a due anni di distanza da “The Blue
Hour”,
Federico Albanese torna con
un nuovo progetto in uscita per Neue Meister, la sub-label della rinomata
Berlin Classics. Ad anticipare “By The Deep Sea”
il brano che da il titolo al
disco
ascolta “By The Deep Sea”:
Tra i migliori esempi di modern
neo-classica - al pari di artisti del calibro di Olafur Arnalds, Nils Frahm,
Dustin O’Halloran, Max Richter - Federico Albanese crea spazi evocativi di
raffinata bellezza, trasportando l’ascoltatore in uno spazio in cui il
pianoforte classico
si fonde naturalmente con
l’elettronica
“There is a pleasure in the
pathless woods,
There is a rapture on the lonely
shore,
There is society where none
intrudes
By the deep sea, and music in its
roar…”
Lord Byron
Milanese di
nascita ma berlinese d’adozione, a due anni di distanza da “The Blue Hour”, Federico Albanese torna con “By The Deep Sea”, il terzo album in
uscita il 23 febbraio per Neue Meister/Berlin Classics. Il nuovo
disco mostra una versione più ambiziosa e serena della rinnovata direzione
artistica intrapresa da Federico: “just because a piece of music has no lyrics
doesn’t mean it’s less personal, and this is as personal as it gets”,
afferma l’artista stesso, che ha deciso di aprire “By The Deep Sea” con “682 Steps”, un brano ispirato da un
sentiero roccioso che, partendo dalla casa di famiglia arriva sino al mare, un
luogo certamente pieno di ricordi per Federico,
che si apre al pubblico. “It’s pretty
much me translated into music”, continua Albanese, che dichiara come le rocce nel sentiero siano il luogo
dove un immaginario Lord Byron compose il poema “The Sea”, scritto noto per la sua contrapposizione tra l’idea di
società e di solitudine e per la sua capacità di trovare percorsi alternativi
di fronte alle difficoltà. Temi familiari a Federico Albanese, che trova in questo poema l’ispirazione per il
titolo del nuovo disco e per la sua scrittura, che arriva da un anno in cui, a
livello personale, molto è successo. I dodici brani contenuti in “By
The Deep Sea” rappresentano l’urgenza di raccontare eventi e situazioni
talvolta difficili da esprimere a parole. “Music
is the vehicle I’ve chosen to express my deepest feelings, the ones that, even
to me, are difficult to understand” continua infatti Federico. Ma in “By The Deep Sea” c’è anche Berlino,
in cui Federico vive dal 2012: “Berlin is always in there. Pieces like
‘Mauer Blues’ and ‘Boardwalk’ describe the city, the rumble of ideas and
inspiration that it still delivers. The title track describes a final
revelation, the moment in which you find the right distance to clearly see your
‘deep sea’, and the record ends with ‘The Cradle’, which I wrote while my
one-month-old son was lying on the piano.” Molti dei brani contenuti nel
nuovo lavoro sono frutto dell’improvvisazione, a cui sono stati poi aggiunti
gli arrangiamenti in studio a Berlino con il contributo al cello di ILLAY
(conosciuto al Bremen’s Jazzahead! Festival) e del collaboratore di lunga data
Arthur Horning, e, al mix, Francesco Donadello e Simon Goff. “By
The Deep Sea” è stato prodotto da Federico
Albanese, che, cello a parte, ha suonato tutti gli strumenti contenuti nel
disco, dal piano (Rhodes piano) ai sintetizzatori, all’organo Hammond, fino
alle chitarre elettriche ed acustiche.
“All albums are personal in a way,”
conclude Federico, “but “By
The Deep Sea” really tells the story of an inner space buried in a deep
self. Without doubt his most accomplished work to date, it insists on full
immersion”.
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