CANTAUTORE VISIONARIO, LA SUA
VOCE - CHE RICORDA QUELLA DI DEVENDRA BANHART - RIPORTA A LENTI ED OVATTATI
RISVEGLI, A TEMPI DILATATI E A DIMENSIONI ONIRICHE. A DISTANZA DI SEI ANNI
DALL’ULTIMO DISCO DI STUDIO,
TORNA CON UN NUOVO ALBUM,
UN INNO ALLA RISCOPERTA
DELLE LEGGI NATURALI DEL VIVERE ED AI TEMPI DILATATI DELL’ATTESA.
USCITO IL 6 LUGLIO PER MIR
RECORDS – LA SUA ETICHETTA – “I AUBADE”
E’ IL NUOVO ALBUM DI
ELVIS PERKINS
Ascolta “I Aubade” in esclusiva
per
Figlio dell’attore Anthony Perkins (morto nel
1992) e di una nota fotografa americana, tragicamente scomparsa l’11 settembre
2001 durante l’attacco alle Torri Gemelle, il cantautore americano Elvis Perkins trova nella musica una
forma di riscatto dal dolore. Nato a Los Angeles nel 1975, pubblica il primo
acclamato disco, Ash Wednesday, nel
2007, seguito due anni dopo dallo stiloso “Elvis
Perkins In Dearland”, entrambi su etichetta XL Recordings. A distanza di
sei anni Elvis Perkins torna con “I
Aubade”, il terzo album in uscita il 6 luglio tramite la sua etichetta,
la MIR Records. A differenza dei precedenti lavori, “I Aubade” è stato per la
maggior parte composto dallo stesso Perkins
in solitaria tra il 2012 ed il 2013, registrando per lo più nella sua casa a
New York, intervallando la solitudine con viaggi ad Hudson, Dallas e Los
Angeles. “I Aubade” è, a detta dello stesso Perkins, un album carico di onde di cambiamento, onde impazzite,
onde interiori, onde cosmiche, onde del mare, dell’oceano, di un fiume. Onde.
L’ispirazione per questo nuovo lavoro arriva
dall’amico francese Arnaud, a cui è stato trapiantato un nuovo cuore, con una
valvola bovina. Da qui, l’idea di quello che potrebbe succedere se un uomo subisse
il trapianto del cuore di un suino. Sicuramente, in seguito a questa
trasformazione spirituale, diventerebbe una persona migliore. Il brano che
meglio rappresenta questo concetto è “Hogus
Pogus”, di cui è disponibile anche il video, realizzato in parte con
filmati e documentari che raccontano l’esperienza dell’amico Arnaud.
Un concept album che spazia da esperienze
personali al surrealismo? Sicuramente un disco che ha richiesto tempo per
essere registrato ed ultimato e che, a sua volta, richiede il giusto tempo per
l’ascolto e la sua comprensione. Un lavoro che segna un netto cambiamento
rispetto al passato: gli studi professionali lasciano il posto ad un
registratore a quattro tracce, che cattura anche i rumori di sottofondo della
casa di Perkins a New York, o di una
vecchia roulotte o di una camera di un motel: fruscii, arpeggi, voci appena
sussurrate non fanno altro che collocare “I Aubade” in uno spazio senza tempo,
in un’atmosfera ovattata dentro la quale ci si sente protetti e cullati dalla
voce di Perkins. Nel disco si
trovano le collaborazioni di numerosi musicisti, tra cui Nick Kinsey (Elvis
Perkins, Bon Iver, Cold War Kids etc), Wyndham Boyland Garnett, il batterista
Otto Hauser, il polistrumentista Frank Fairfield, la voce di Cornelia
Livingston ed il collaboratore di lunga data Becky Stark. Il mixaggio è stato
realizzato dallo stesso Perkins e da
Jesse Lauter e masterizzato da Alan Silverman. Il titolo del disco, “I
Aubade”, è una sorta di assonanza che associa a Perkins “aubade” ad “obbedire”, permettendo così all’artista di
seguire – ed obbedire, appunto – alle leggi naturali ed al sovrannaturale,
rivolgendo aspirazioni e speranze all’alba di un nuovo giorno.
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