ANTISEGNANI
DEL DESERT-ROCK, VISIONARI, SPERIMENTALI E RIGOROSAMENTE LO-FI,
IN CONCERTO A MILANO CON “RETURNS TO VALLEY OF RAIN”,
IL CONCERTO IN ONORE DEL RINNOVATO ALBUM DI
DEBUTTO
GIANT SAND
“Returns to Valley of Rain”
in apertura Patsy’s Rats, il progetto
della figlia di Howe Gelb
mercoledì 13 giugno 2018
MILANO – PALAZZO LITTA
Corso Magenta, 24
apertura porte ore: 20.00 – inizio concerto ore: 22.00
prezzo del biglietto: 12 € + d.p.
biglietti in vendita a breve su Ticketone, Vivaticket e
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059.644688
Originari
di Tucson, i Giant Sand sono
considerati gli antisegnani del cosiddetto desert rock. Con oltre venti album
di studio alle spalle, la loro musica è una fusione di alternative rock e
country, un concentrato di psichedelia e suoni acidi che vanno oltre il paisley
underground. Il primo album, “Valley of Rain”, è stato pubblicato
nel 1985. Registrato due anni prima, nel 1983, dalla formazione originaria –
che comprendeva Howe Gelb (chitarra e voce, nonché fondatore ed unico membro
fisso), Winston Watson (batteria) Tommy Larkins (batteria) e Scott Garber
(basso) – la storia di questo primo disco è parecchio divertente. All’epoca
delle registrazioni Howe, impossibilitato per questioni economiche a registrare
in uno studio più adeguato, suona l’intero disco in una situazione improvvisata
che permette però, a lui ed alla band, di abbandonarsi ad un adrenalinico flusso di spontaneità. Il
risultato di un giorno e mezzo di registrazioni, per un totale di 400 sterline,
è un’ora e mezza di suonato. Quando la Enigma Records chiede di aggiungere ulteriori
quindici minuti di musica, Giant Sand
tornano in studio e Howe si avvicina per la prima volta ad un amplificatore a
valvole (tube amp), in particolare ad un Fender Twin Reverb. Gli si apre un
mondo nuovo ed un nuovo flusso creativo si aggiunge alle precedenti
registrazioni. La band decide così di pubblicare due album, se non fosse che il
contenuto del van con cui sono in tour viene svuotato e la band perde buona
parte delle registrazioni, eccetto un tape nascosto tra i cactus (cosa ci
facessero i cactus sul van non è dato saperlo). Entrambi i due album, che
avrebbero dovuto avere una doppia pubblicazione, con Enigma Records per il Nord
America e con Zippo/Demon Records per l’Europa, vengono pubblicati con ritardo,
ma questo “imprevisto” ha reso il suono di “Valley of Rain”, ancora
più particolare, tra mixtape recuperati e tube amp successivamente scoperti.
Trenta
anni dopo, Giant Sand decidono di
dare a “Valley of Rain” il giusto suono. Ed i giusti amplificatori. Due
nuovi giovani membri si aggiungono alla formazione originaria: Gabriel Sullivan
ed Annie Dolan, entrambi alle chitarre e backing vocals. Il disco viene
volutamente registrato con un approccio anni Ottanta e con l’utilizzo di un
amplificatore Fender 30 prodotto solo tra il 1980 ed il 1983. Il risultato è un
suono “insano” ma “Valley of Rain” suona esattamente come avrebbe dovuto suonare
trent’anni fa!
Ufficio Stampa
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