L’ INCANTEVOLE CANTAUTRICE ISLANDESE PRESENTA
IN VERSIONE ACUSTICA PALME, IL NUOVO
DISCO IN USCITA IL 30 SETTEMBRE PER ONE LITTLE INDIAN/AUDIOGLOBE.
UN RITORNO PROFONDAMENTE SENSUALE E TOCCANTE
PER LA VOCE MAGICA E FUORI DAL TEMPO DI
ÓLÖF ARNALDS
Mercoledì 17 Settembre
ROMA – MONK CLUB
Via Giuseppe Mirri, 35
ingresso libero – inizio showcase ore 21.30
Guarda e condividi il video di Patience,
primo singolo tratto da Palme: https://www.youtube.com/watch?v=nsLQvLk4o10
FRUTTO DI UNA PROFICUA COLLABORAZIONE CON
GUNNAR ORN TYNES DEI MUM
E CON SKULI SVERRISSON, (GIA’ AL LAVORO CON LAURIE ANDERSON,
RYUICHI SAKAMOTO E BLONDE REDHEAD), PALME SI DISCOSTA COMPLETAMENTE COL PASSATO
E MOSTRA UNA NUOVA VERSIONE DELLA CANTAUTRICE ISLANDESE
Artista:
ÓLÖF ARNALDS
Album: PALME
Release
date: 30 SETTEMBRE 2014
Label: ONE
LITTLE INDIAN/AUDIOGLOBE
Ólöf Arnalds torna con un nuovo disco di studio, il quarto, in uscita
il 30 Settembre su etichetta One Little Indian/Audioglobe. A poco
più di un anno da Sudden Elevation, Palme
è l’essenza di una tra le prove più intense mai affrontate dall’artista, che si
denuda delle proprie barriere emotive per un album profondamente sensuale e
toccante. Musicalmente Palme esplora suoni mai toccati
precedentemente, scostandosi dall’approccio puramente acustico che ha
caratterizzato i primi tre album, offrendo così una sorprendente fonte di nuove
idee ed esperimenti sonori.
Sostenuta dalla valida collaborazione di Gunnar Örn Tynes, frontman dei Mùm, e
dall’amico di lunga data Skúli
Sverrisson, già noto per aver lavorato con Laurie Anderson, Ryuichi
Sakamoto e Blonde Redhead, in Palme troviamo una nuova Ólöf Arnalds, in grado di spaziare
amabilmente in nuovi territori sonori ed in nuovi accordi che a tratti riportano alla bossa nova, con
quartetti di archi pronti ad esplodere sulla scia della sua graziata voce. Accenni
di elettronica e cacofonia robotica che fluiscono tra nuove composizioni e
brani di vecchia data, saggiamente rivisitati, portano Ólöf al di fuori della comfort zone che per anni l’ha cullata
accompagnandola nei dischi precedenti.
Una nuova prova per quest’artista islandese che, per
l’occasione, si mette a nudo ed espone tutta se stessa. Per la prima volta Ólöf scrive, canta, suona e registra
simultaneamente, in un flusso di scrittura e composizione completamente
libero. “Skúli,
Gunni and I all contributed from our different experience, aesthetic and skills
in a very open, straight forward dialogue” afferma Ólöf. “What worked best musically always ended up in
the songs, the darlings were killed with no regrets!”
Più volte la struttura delle canzoni è stata
completamente trasformata nella forma e nella melodia durante i sei mesi di
gestazione del disco: It took a lot of
trust to let my collaborators so far into my musical expression and at times I
found it a bit frightening”, riconosce Ólöf. “But now when I listen to the record, I feel
that the music is no less on my terms than in my previous work. It feels more
like out of nowhere, the record I´ve always dreamed of making has become a
reality.”
L’unica costante col passato è la voce
straordinariamente distintiva di Ólöf,
una voce che può zittire una stanza piena di gente, tanta ne è la dolcezza. Ed
in Palme
non è mai stata così toccante, commovente e a tratti struggente.
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Promozione Discografica:
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