ROME
In esclusiva per sentireascoltare.com il
video di “CELINE IN JERUSALEM”, brano tratto dal nuovo album “The
Hyperion Machine” pubblicato il 26 – 08 – 2016 per Trisol / Audioglobe
Guarda e condividi il video di
CELINE IN JERUSALEM di Rome in anteprima su
Il video è stato diretto da Carlo Roberti e vede protagonisti Naike
Rivelli e Claudio Compagno.
Dopo la
splendida raccolta uscita nell’autunno 2015 (Anthology 2005-2015), ritorna con
un altrettanto profondo, intenso, denso, magico, oscuro, intrigante e nerissimo
album uno dei nomi più interessanti della scena sad-core / apocaliptic folk
europea, nato in Lussemburgo ma con le radici ben piantate in Germania, ecco il
nuovo album di JeROME Reuter.
Le buone storie hanno sempre un poco di preamboli. Buoni
album anche, perché devono raccontano una (buona) storia. Ecco perché, di tanto
in tanto nel mondo della musica standardizzata, appare un album la cui storia è
iniziata ancor prima della prima nota. Questo è sicuramente il caso del nuovo lavoro del progetto
lussemburghese ROME che fa capo a JeROME Reuter.
Anche il titolo, “The
Hyperion Machine”, si lascia attraversare tutta una gamma di associazioni.
Questa catena si estende dall'antichità greca tramite il poeta Friedrich Hölderlin, il drammaturgo Heiner Müller e fino agli Einstürzende
Neubauten.
Facendo play inizia un percorso, un flusso di suoni e
parole, che contrastano tra loro e si accompagnano che possono sembrare eterni
come veloci quanto un battito di ciglia. Questo nuovo lavoro di ROME è sfaccettato, stratificato,
imponente, epico e si rivela nella sua forza assoluta con lo scorrere, ad ogni
secondo che passa.
Nella sua forza narrativa, “The Hyperion Machine” sembra quasi un audio-book. Eppure, la
musica si alza da sola. Tuttavia, ogni volta che l'ascoltatore pone la
questione del significato, un nuovo mondo appare davanti a lui. Non ci sono
limiti o istruzioni di ascolto per le canzoni. Le canzoni di “Hyperon Machine” faranno da sole, la magia avvolgerà chi
ascolta, mentre i pensieri inizieranno ad aggrovigliarsi nella testa lasciando
il passo solo alle domande che però portano solo ad altre domande. Come se la
conoscenza di oggi dovesse essere obsoleta già domani, perché le risposte
semplici sono solo per populisti e demagoghi.
La forza sottile con cui Jerome Reuter ci racconta le sue storie sostituisce tutte le epoche
e le categorie. Non c'è niente che non è consentito in questo lavoro: rock,
jazz, elementi verbali classici e parlati si uniscono per raccontare una storia
in 3D, che non solo penetra nelle orecchie di chi ascolta ma anzi integra il
pensiero.
I soggetti letterari e filosofici sono altrettanto diversi
come le influenze musicali. L'album contiene canzoni con il classico marchio di
fabbrica ROME, una miscela di Dark
Folk (“The Secret Germany”, “Celine In Jerusalem”) e Post-industrial-wave
(“Transference”, “Skirmishes For Diotima”). Inoltre, i fan scandinavi saranno
felici di scoprire che l'album contiene anche un duetto (“Stillwell”) con il
leggendario cantante e amico svedese Thåström.
In molti modi, “The Hyperion Machine” è un disco del tutto
normale, eppure è molto più di questo. Questo disco è una cornucopia
d’interpretazioni concrete e nozionistiche; il commento sensuale sulle origini
del presente, al di là del qui e ora.
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