La band che fu alla guida della scena del
punk militante britannico e il cui nucleo diede vita ai Death In June,
per la prima volta in concerto in Italia:
CRISIS
IN CONCERTO
SABATO 28 OTTOBRE - CIRCOLO SVOLTA
VIA FRANCHI MAGGI, 118 - ROZZANO 20089 (MI)
ingresso: 13 euro + tessera ACSI
(nuova tessera 2017/2018: 5 euro)
OPENING ACT:
NERO + ECHOES OF SILENCE
Un pugno
sferrato nel ventre molle di quella musica di puro intrattenimento in cui il
punk si era trasformato. Prima dei DEATH IN JUNE, c'erano i CRISIS.
I Crisis, originari della Contea di Surrey, si formarono
nel 1977 e nel 1978 pubblicarono il loro primo singolo, "No Town
Hall", per l'etichetta indipendente Action Group Records. Seguirono un
secondo singolo , "UK 79" (1979, Ardkor), un EP, "Hyms of
Faith" (1980, Ardkor) ed un ultimo singolo pubblicato postumo.
Durante la loro breve carriera si esibirono in
Gran Bretagna un centinaio di volte (quasi sempre concerti benefit politici) e
parteciparono al tour in Norvegia con Rock Against Racism. I contenuti dei loro
testi e le copertine dei loro dischi erano altamente politicizzati, ed il loro
approccio al punk era funzionale e militante: il mondo distopico orwelliano di
1984 era la realtà, la verità era chiara, il nemico ovvio, la polizia era
l'esercito fascista che reprimeva i lavoratori; la soluzione la lotta
rivoluzionaria marxista ed internazionalista. Nel 1980 Douglas P. e Tony W.
lasciarono i Crisis per formare gli enigmatici Death In June e reinventarono se
stessi, il suono divenne elettroacustico, mentre la retorica rivoluzionaria
lasciò il posto ad un misticismo esoterico dall'immagine misteriosa e marziale;
ma l'eredità lasciata al movimento punk dai Crisis è enorme e tutt'altro che
esaurita.
Dai 1984 di nuovo ai CRISIS - Wakeford nel 2015, ha formato i 1984 insieme a
Clive Giblin degli Alternative TV, suonando i pezzi da lui composti (o di cui è
stato coautore) con i Crisis e con i Death in June. L'entusiasmo e la risposta
sono stati enormi, tanto da convincerlo a riformare gli stessi CRISIS.
Per la prima volta ecco i Crisis in Italia per tre concerti, a Cagliari, Bologna
e a Milano.
Gary Bushell, il giornalista che dette un nome al
movimento Oi!, su Sounds definì i Crisis:
un pugno sferrato nel ventre molle di quella
musica di puro inttrattenimento in cui il punk si è trasformato
"No Town Hall" è eccellente e
molto abbordabile musicalmente. Il cui pezzo di spicco è PC1984, PURO PUNK, ma
tutto il loro primo EP è essenziale, e fa sembrare 'Belsen Was A Gas' dei
Pistols privo di valore (punk77.co.uk/)
Il loro approccio al punk era diverso, mentre la
musica continuava ad essere aggressiva, era al tempo stesso ritmica,
strutturata e poetica... (deathrock.com/)
Scambia un paio di vocali, e Crisis diventa
Crass. Sebbene non abbiano molto in comune musicalmente e politicamente,
entrambi segnarono la fine del punk come divertimento, spontaneità, malizia ed
anarchia (come attitudine). In questa 'nuova ondata' di punk, il Punk venne
visto come uno Strumento della protesta; non la visione romantica da studente
alla Sham, alla 'If the kids are united...', per intenderci, e nemmeno una
raccolta di vaghi slogan politici in stile Clash, ma fu una concezione dai
confini molto nettamente definiti, radicale e politicizzata. I Crass, i Crisis
e le band da loro "educate" divennero i nuovi puritani del punk! (punk77.co.uk/)
Ufficio Stampa
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