giovedì 8 marzo 2018

Melissa Laveaux pres. "Radyo Simèl", lo straordinario disco in uscita il 23/3 per No Format Rec. Tour italiano a maggio


IL NUOVO ALBUM DI QUESTA STRAORDINARIA E AFFASCINANTE SINGER SONGWRITER E CHITARRISTA CANADESE DI ORIGINE HAITIANE IN USCITA IL 23 MARZO 2018 PER L’ETICHETTA NØ FORMAT (Oumou Sangaré)

IN ITALIA A MAGGIO PER TRE DATE LIVE!




MÉLISSA LAVEAUX
NEW ALBUM: “RADYO SIWÈL”
Release date: 23 MARZO 2018
Label: Nø Format
Disco in uscita in formato digitale, CD e LP

Tracklist:
1. Lè Ma Monte Chwal Mwen,  2. Nan Fon Bwa,  3. Angeli-ko
4. Kouzen,  5. Simalo,  6. Jolibwa,  7. Tolalito,  8. Twa Fey,  9. Legba Na Konsole
10. Lasirèn Labalèn,  11. Nibo,  12. Panama Mwen Tombe

INDIE AFROBEAT, ROOTS, FOLK, BLUES E HAITIAN REBEL SONGS

Dopo 2 album di successo, a 5 anni dall’ultima uscita discografica e un viaggio nella sua terra natia (Haiti), Mélissa Laveaux torna con “Radyo Siwèl”, il nuovo album in uscita il 23 Marzo per Nø Format (FR). Un disco unico, intriso della storia e della cultura haitiana e allo stesso tempo estremamente personale e intimo. “Radyo Siwèl” è un’immersione nelle sue radici, antico e moderno allo stesso tempo: c’è la cultura creola, le canzoni popolari haitiane con la loro valenza politica. Vestendole con un’estetica più indie-rock, Mélissa reinterpreta il retaggio haitiano, rivisitando quelle canzoni tradizionali con un sound moderno che spazia dal folk al blues, dall’indie-pop all’afrobeat e l’elettronica.

“Radyo Siwèl is very important to me because there’s the whole part about remembering your ancestry and honouring your ancestors and elders. I’m getting reacquainted with parts of my heritage my parents left out when they were raising me.” – Mélissa Laveaux

Anticipa il disco “Radyo Siwèl” EP, che include i primi due singoli estratti “Lè Ma Monte Chwal Mwen” (traccia 1) e  “Nan Fon Bwa” (traccia 2)

Ascolta “Radyo Siwèl” EP su Spotify: http://spoti.fi/2I9fTiZ

« Most exiting music of 2018» BBC CULTURE
«A Lilting, joyful record» THE GUARDIAN
«Un disque de soul pop haute couture» LIBÉRATION
«C’est beau, relevé, sentimental ou euphorique, exotique sans cliché, bref réussi» ROLLING STONES
«Une chanteuse au feeling dingue […] toujours plus singulière, toujours plus irrésistible» TÉLÉRAMA
«Un bijou de folk chaloupé et lumineux» ELLE
MOJO MAGAZINE

MELISSA LAVEAUX - DATE ITALIANE
Venerdì 11 Maggio – TRIESTE – Teatro Miela
Sabato 12 Maggio – MESTRE – Centro Culturale Candiani
Domenica 13 Maggio – ROMA – Largo Venue

Melissa Laveaux ospite di PROPAGANDA LIVE, guarda qui la performance live:

Aprile 2016. Mélissa Laveaux parte per Haiti alla ricerca delle sue radici, in missione per onorare i suoi antenati. Sono passati 20 anni dall’ultima volta che ha messo piede nell’isola, quando ne aveva 12. Si sente straniera e, allo stesso tempo, è elettrizzata come un’esule che torna finalmente a casa.
Nata in Canada da genitori haitiani ed equipaggiata con un vocabolario creolo raffazzonato che ha avuto modo di imparare ascoltando la madre parlare al telefono con parenti e amici, non sa che cosa emergerà musicalmente dal suo pellegrinaggio. Ma nel tuffarsi e nello scoprire le canzoni folk che hanno formato gli artisti haitiani per intere generazioni, è subito affascinata dalla profondità e dall’opulenza di questa straordinaria eredità. Torna a casa da Haiti con la testa piena di suoni, melodie, stati d’animo e storie di tempi lontani. Il risultato è una tracklist ricca di allegorie e simbolismi propri della poesia e della canzone haitiana, come una specie di linguaggio della resistenza in codice. Da qui nasce “Radyo Siwèl”: un album unico impregnato della storia e della cultura di Haiti e allo stesso tempo estremamente personale e intimo.

All’arrivo nella capitale di Haiti Port-au-Prince, nelle sue orecchie risuona forte la voce di Martha Jean-Claude, una cantante e compositrice haitiana leggendaria i cui dischi hanno fatto da colonna sonora caraibica all’infanzia di Mélissa, trascorsa nei pungenti inverni di Ottawa. Imprigionata per la componente politica delle sue canzoni e poi costretta a lasciare la sua isola nativa per Cuba negli anni ’50, Martha Jean-Claude strascorse 34 anni cantando canzoni haitiane in esilio, e tenendo quindi vivi il folklore e i ricordi della sua amata patria. Sebbene ci siano differenze significative nelle loro esperienze di espatrio, c’erano sufficienti elementi in comune perché Mélissa sentisse una certa affinità con Martha Jean-Claude e la facesse diventare una presenza costante nei suoi sogni della terra natia.  La sua idea inizialmente era che “Radyo Siwé”l potesse diventare un album di cover di canzoni di Martha Jean-Claude. Ma quando è arrivata a Haiti, il progetto è diventato più ambizioso. In un centro culturale di Port-au-Prince, le fu dato accesso a una miniera d’oro di registrazioni e annotazioni che contenevano vecchie canzoni le quali, come i molti pezzi di una memoria dispersa ma comunque vivida, erano state regolarmente reinventate durante la tortuosa storia di Haiti.
Un episodio in particolare di questa storia catturò l’attenzione di Mélissa: l’occupazione Americana dell’isola fra il 1915 e il 1934. Giorni bui, durante i quali la prima Repubblica Nera - che si era emancipata dalla schiavitù e aveva riscattato con orgoglio la propria indipendenza dai francesi - fu ancora una volta tormentata dalla presenza oppressiva di un nuovo e non desiderato potere coloniale. Le canzoni popolari diventarono armi di resistenza ancora una volta, riportate in vita e reinventate dalle nuove generazioni, dando un senso di tempi duri. Inestricabilmente connesso allo spirito di resistenza era la presenza del voodoo e le proprie varie divinità che venivano invocate affinché proteggessero gli haitiani e li aiutassero nella lotta contro gli oppressori.
Fu durante quegli anni bui che nacquero sia Martha Jean-Claude sia Emerante de Pradines, un’altra leggendaria cantante haitiana. Entrambe registrarono “Dodo Titit”, una ninna nanna tradizionale haitiana, di cui Mélissa ha fatto una cover nel suo primo album “Champon & Copper” una decina d’anni fa.
A modo suo, “Dodo Titit” fu il primo germoglio di un albero, con le proprie radici ben affondate nell’anima haitiana, che è diventato poi Radyo Siwél. Le canzoni e le storie dell’album sono frutti maturi di quell’albero, il cui titolo è preso da un frutto dell’isola.
Alcune canzoni sono vecchissime, nessuno sa chi le abbia scritte, e venivano diffuse dai cantastorie itineranti e dalle orchestre rurali, note come Bann’Siwel, che portavano le canzoni da villaggio a villaggio. Vestendole con un’estetica più indie-rock, Mélissa reinterpreta il retaggio haitiano, prendendo canzoni tradizionali e cucendole insieme come un patchwork di identità intersecanti.

Registrato in appena cinque giorni e mixato man mano che le tracce venivano realizzate, la voce distintiva di Mélissa e le sue chitarre sinuose sono abbellite ulteriormente dalla presenza luminosa della chitarra e del cuatro di Drew Gonsalves, leader della band di Trinidad Kobo Town, e al suono è stato dato un tono drammatico dal team di produzione francese A.L.B.E.R.T.
In esilio, il richiamo del retaggio culturale haitiano suonava a Mélissa come una voce che arrivava da una radio piena di interferenze. Una volta lì, ha sintonizzato il ricevitore, riempito gli spazi vuoti per onorare le battaglie del passato e poi re-immaginato il tutto per aprire un futuro di nuove possibilità. E’ una favola che sta ancora cercando il lieto fine. Ma Radyo Siwèl è il posto in cui un passato fiero ma spesso tragico incontra la promessa di un futuro migliore.

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